Già da molti anni la storica e stupenda città italiana di Venezia punta all’abbattimento del consumo di carboni fossili per le navi da diporto, e non, che rappresentano il trasporto pubblico e privato nei suoi canali.

L’obiettivo di rendere la città a zero-emissioni e portare ad una completa conversione elettrica l’intero settore.

E-concept, la nuova start-up nel settore della green-economy, con sede a Mestre (VE), presenta la prima infrastruttura per la ricarica della nautica elettrica: E-dock.

Idea e il progetto sono stati lanciati per la prima volta dai fondatori della strt-up: Claudio Iannelli, Matteo Bartoli e Francesco Pannoli nell’ottobre del 2020.

Come già accaduto nel settore stradale, anche per il trasporto nautico, la nuova frontiera è l’alimentazione elettrica con postazioni di ricarica.

Si tratta di una sfida davvero ardua per una città così ricca di grande bellezza, ma piena di vincoli pratici.

E-dock sembra essere il compromesso perfetto.

La chiave di volta tra la esigenza di abbracciare un approccio più green per il trasporto nautico e la conservazione del patrimonio naturale e artistico, verso un approccio più green.

E-dock potrebbe riuscire a raggiungere una reale progressiva decarbonizzazione per ridurre l’impatto ambientale.

Il passaggio dall’attuale sistema di alimentazione endotermico ad un nuovo sistema elettrico privo di emissioni chimiche (gas di scarico e lubrificanti) e fisiche (PM2.5 e PM10) tossiche per l’uomo e per il pianeta.

Il progetto si propone di creare una rete di ricarica a disposizione delle imbarcazioni elettriche per consentire il rifornimento delle batterie durante le soste dedicata alla nautica elettrica da diporto, da lavoro, per il trasporto dei passeggeri; sia per la mobilità nautica pubblica (vaporetti) che privata (inclusi taxi e boat-sharing).

La città di Venezia è stata capace, già dal settembre del 2016, di raggiungere l’obiettivo fissato dal protocollo di Kyoto 2020 per la riduzione di Co2, con ben quattro anni di anticipo rispetto ai termini che il mondo si era dato.

L’obiettivo è quello di ridurre le emissioni di CO2 almeno del 40% entro il 2030 fino alla neutralità emissiva entro il 2050; inserendosi così in un piano più complessivo della Comunità Europea.

Come è fatta E-dock?

Il particolare che rende E-dock un progetto ancora più straordinario e affascinante è la volontà, da parte di E-concept, di voler inserire questa tecnologia nel contesto veneziano nel rispetto dei limiti estetici e funzionali del contesto ambientale, architettonico e paesaggistico.

Da qui la scelta geniale di inserire le colonne di ricarica nella tipica palina di ormeggio veneziana, abbattendo l’impatto visivo che avrebbe potuto avere una struttura diversa.

La componente meccanica brevettata di materiali innovativi e la struttura interna hanno davvero dell’incredibile.

La colonna E-dock è composta da materiali plastici 100% riciclabili studiati per essere resistenti agli urti delle imbarcazioni e alle complicazioni dovute all’azione del sale marino; la tecnologia sfruttata è la juice box di Enel X con tre potenze di erogazioni previste: 3,2kW, 7,4kW e 22Kw (a seconda della velocità di ricarica richiesta).

La palina elettrica è composta da due sezioni: una basale di ancoraggio al fondale (dove passano i connettori elettrici) ed una apicale/sommitale nella quale si concentra la dotazione tecnologica (il collegamento con il connettore alla presa tipo 2, modo 3 per allinearsi allo standard di ricarica internazionale) e alla quale si può ormeggiare la barca.

Il sistema è sicuro e di facile manutenzione, il connettore di ricarica può essere inserito solo da terra e la tecnologia è isolata anche dalle inaspettate escursioni si marea (dislivello tra l’altezza dell’alta marea e della bassa marea); la manutenzione è garantita dalla facile rimozione delle componenti tecnologiche isolate e accessibili.

 

La dedizione delle istituzioni

Il 29/10/2020 viene presentato il prodotto/servizio E-dock in conferenza stampa telematica; la prima infrastruttura per la ricarica della nautica elettrica, che permetterà l’avvio del processo di elettrificazione del trasporto nautico veneziano.

La grande partecipazione riscontrata è segno che il progetto ha il sostegno delle istituzioni.

All’incontro hanno preso parte l’assessore all’Urbanistica e all’Ambiente Massimiliano De Martin in rappresentanza dell’Amministrazione comunale, il provveditore alle opere pubbliche regionali Cinzia Zincone, il presidente della Sezione industrie elettriche, degli acquedotti e del gas di Confindustria Venezia, Claudio Fiorentini, il direttore generale di Veritas (la multiutility del Veneto), Andrea Razzini e il direttore comunicazione di Vela, Fabrizio D’Oria.

Tra i relatori anche Elisa Tosoni, responsabile nord-est E-mobility Enel X, Marino Masiero di Assonautica Venezia, Claudio Iannelli di E-concept.

Un passo verso la nautica elettrica già una realtà in molti paesi del Nord Europa.

E-dock alimenta le barche da lavoro di Veritas

La sperimentazione della stazione di ricarica si baserà sull’accordo con Veritas, la multiutility veneziana, che alimenterà due sue barche da lavoro: una con il compattatore e una senza che si occupano del recupero e della lavorazione dei rifiuti urbani.

Il direttore di Veritas, Andrea Razzini, ha sottolineato il punto cardine del problema: “Non ci sono barche per il ritiro dei rifiuti e non si trovano sul mercato in versione elettrica” perciò Venezia se le deve “inventare”, ma il vincolo può essere una risorsa per sviluppare competenze uniche.

L’obbligo, attraverso il nuovo regolamento edilizio, di dotare le abitazioni in terraferma di sistemi per la ricarica di mezzi elettrici darà la possibilità di rendere E-duck reale.

Oltre alle colonne E-dock servono le barche elettriche in acqua.

Marino Masiero di Assonautica Venezia su questo tema ha sottolineato la necessità di incentivi per la conversione elettrica, sono stati approvati di recente ma valgono quanto quelli per acquistare i monopattini: “I privati devono essere incentivati per cambiare motore oppure barca.

Oggi ci sono evoluzioni interessanti sulle batterie ma serve un sistema che permetta di accedere ai prodotti sia di piccolo cabotaggio commerciale che di diporto”.

Massimiliano De Martin che ha sottolineato la necessità di Lasciare i combustibili “Il settore nautico va visto dal punto di vista della città perché la barca a Venezia è un mezzo di trasporto urbano.

Per questo da quattro anni stiamo cercando di sensibilizzare i governi che si sono succeduti sull’importanza di garantire anche la rottamazione degli scafi e dei motori delle imbarcazioni, attraverso il rifinanziamento della Legge Speciale”; l’accento sulle politiche promosse per creare nuove energie puntando sull’idrogeno o il recupero dell’olio da cucina attraverso il biodiesel.

Attenzione al greenwashing soprattutto in un contesto europeo dove sono presenti non sono piccole imbarcazioni da diporto full electric ma veri e propri traghetti che trasportano centinaia di passeggeri.

Nell’aprile 2020, il Consiglio comunale di Venezia ha approvato l’adesione al nuovo Patto globale dei sindaci per il clima e l’energia, che impegna il Comune di Venezia a redigere entro il 2022 un nuovo Piano d’azione per l’energia sostenibile e il clima (PAESC).

Costerà 5 mila euro più i costi di installazione, variabili a seconda del sito.

E’ previsto anche uno sviluppo della ricerca e dello sviluppo di una stazione di ricarica fast utile sia per le barche da lavoro sia per tutte le imbarcazioni impegnate in turni di lavoro ovvero E-dock dovrebbe rispondere alle esigenze del privato cittadino per i suoi spostamenti e di tutto il mondo del lavoro che si basa sulla mobilità su acqua.

Nell’evidenziare la necessità di garantire la manutenzione dei canali, De Martin ha ricordato, infine, il primo Salone nautico di Venezia, il cui obiettivo è stato anche quello di promuovere occasioni di discussione, approfondimento e ricerca sulle nuove barche a basso impatto ambientale.

Ciò ha l’obiettivo di valorizzare il ruolo dell’industria e della ricerca in vista dell’edizione 2021 della manifestazione in programma dal 29 maggio al 6 giugno dove si svolgerà la prima E-regata che coinvolgerà solo imbarcazioni con motori elettrici.

Per il progetto E-dock, E-concept ha lanciato una campagna di equity crowfunding per la raccolta di fondi alla ricerca sulla piattaforma Ecomill; grazie alla quale è stato incluso nella proposta che ha permesso a Venezia di essere selezionata tra le 126 città europee che partecipano al bando Icc-Intelligent City Challenge.

Nella sola Venezia, oggi, sarebbero oltre 26mila le imbarcazioni da diporto in grado di essere convertite al full-electric o ibrido plug-in in tempi brevi; 10mila (non registrate di lunghezza inferiore ai dieci metri), 1000 barche da trasporto proprio e 400 da trasporto conto terzi (dati Assonautica, riportati da E-concept).

Il sogno è una Venezia silenziosa e sostenibile, dove non si inquinano aria e acqua. Una città proiettata verso un futuro a zero emissioni.

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